Vini di accompagnamento


I vini rientrano a pieno titolo in un discorso sui dolci, non solo per l’importanza del mosto cotto come ingrediente dolciario, ma anche perché i dolci sardi, quasi tutti secchi e pastosi, si accompagnano ottimamente a dei buoni vini da dessert.

La genuinità dei vini sardi è assodata. L’Isola produce annualmente due milioni di quintali d’uva che consentono una media di un milione e mezzo di ettolitri di vino all’anno e ben 14 specialità a denominazione d’origine controllata.

La coltura della vite e la produzione del vino risalgono in Sardegna a tempi antichissimi. Reperti archeologici e alcuni documenti attestano che la coltura della vite fosse già praticata nei secoli VII e VI a.C. 


Vernaccia


Il vino più noto della Sardegna, la Vernaccia, è, sia per aroma che per gradazione, un ottimo vino da dolce.

La fantasia popolare fa risalire l’introduzione nell’isola del vitigno della vernaccia a una leggenda, secondo la quale sarebbe stata Santa Giustina a generare prodigiosamente tale vitigno con le sue lacrime, dovute alla pietà per la desolazione che la malaria aveva prodotto nell’oristanese. Al di là della leggenda, vi sono effettivamente molti dubbi sull’origine di questo vino, che secondo alcuni sarebbe autoctono, secondo altri importato dal console romano Lucio Aurelio Oreste. La prima tesi sembrerebbe avvalorata dal dato di fatto che, fra le varie tipologie di vernacce italiane, quella sarda risulta completamente diversa, ma il nome sembrerebbe derivare dal latino Vernacola e quindi risalire all’epoca romana.

La Vernaccia di Oristano, a denominazione di origine controllata, è un vino bianco secco con gradazione alcolica di 15 gradi, anche se esiste una variante liquorosa che sviluppa 18 gradi. Ha un color giallo ambrato e il gusto amarognolo delle mandorle. Si serve a temperatura di cantina. Si produce nelle varianti: Superiore (grad. min. 15,5%, almeno 3 anni in botte), Riserva (invecchiamento minimo 4 anni con gradazione alcoolica min. 15,5%), Liquoroso Dry (grad. alcoolica 18%).  I centri di maggiore produzione sono appunto diversi paesi dell’oristanese e in particolare Baratili San Pietro, Milis, Solarussa, Zeddiani.


Malvasia


La Malvasia di Cagliari, sempre di origine controllata, per quanto si accoppi anche ai frutti di mare e al pesce, è indicato soprattutto come vino da dessert, oltre che per aperitivo. È un vino bianco, dal color giallo paglierino, con profumo intenso, sapore asciutto e retrogusto amarognolo. Sviluppa una gradazione alcoolica tra i 14,5 e i 18 gradi e si serve fresco. La variante di Bosa invece si serve a temperatura ambiente ed è leggermente meno alcoolico (tra i 15 e i 16,5 gradi).


Vermentino Superiore


Il Vermentino “superiore”, che va oltre i 14 gradi, va servito fresco. È prodotto nella zona di Berchidda, ma non va confuso con la variante DOC della stessa area geografica che è più indicato come vino di accompagnamento per il pesce, anziché, come questa, per i dolci.


Passito


Il Passito è un vino che sviluppa 14 gradi e come indica il nome ha un sapore leggermente passito determinato dal fatto che l’uva, prima di essere pigiata, è lasciata appassire. Si serve fresco.


Nasco


Un altro vino a denominazione di origine controllata indicato come vino da dessert è il Nasco di Cagliari, di probabile origine iberica. È un vino bianco dal color giallo paglierino e profumato che si produce in una variante dolce  naturale,  che  sviluppa  15 gradi, e in una versione liquorosa, che ne sviluppa 16; va servito fresco. Si produce in diverse zone della Sardegna, ma soprattutto nel Campidano. Da uva bianca Nasco, la Cantina Sociale di Samugheo imbottiglia il Tormedusa, vino dolce dal colore verde oro, profumo fine, ma persistente e sapore fruttato. Va servito fresco di cantina.


Girò


Presumibilmente importato dalla Spagna è anche il Girò di Cagliari, un vino a denominazione di origine controllata simile al porto: di coloro rosso rubino, profumato e gradevolmente vellutato, va servito a temperatura ambiente ed è appunto ideale come vino da dessert nelle versioni dolce naturale, liquoroso dolce naturale, liquoroso secco e, nel tipo Riserva, liquoroso dolce o liquoroso secco. Sviluppa dai 13 ai 17 gradi alcoolici. Si produce nel Campidano.


Monica di Sardegna


Ideale come vino da dessert,  il Monica di Sardegna (da non confondere con quello di Cagliari che invece è vino da carne), è un vino rosso rubino di origine controllata, di profumo intenso, dolce e liquoroso. Sviluppa 13 gradi alcoolici e va servito a temperatura ambiente. Si produce nel Campidano di Cagliari.


Moscato


Il Moscato di Cagliari (DOC) si accoppia a dolci e frutta. È un vino bianco, dal colore giallo dorato e sapore dolce e vellutato, che può essere naturale, con gradazione alcoolica di 13 gradi, o liquoroso con gradazione alcoolica fino a 16 gradi. Si serve fresco. La variante di Sorso-Sennori, sempre DOC, è di color giallo ambrato. È liquoroso dolce e sviluppa 15 gradi alcoolici. 


Cannonau di Sardegna


Nell’ambito dei Cannonau esistono molte denominazioni diverse. Il Capo Ferrato, prodotto nella zona omonima in provincia di Cagliari, nella versione naturale liquorosa è vino da dessert che sviluppa 17 gradi. Anche il Cannonau di Sorso è in due versioni: secca di circa 16 gradi e amabile di 15 gradi: entrambe sono preferibili come vini da dolce, anche se la prima può essere accompagnata anche agli arrosti. Altri Cannonau di accompagnamento per i dolci sardi sono l’Anghelu Ruju, rosso liquoroso che sviluppa fino a 18 gradi e l’Embarcador, vino liquoroso che ne sviluppa 21. Entrambi si producono nella zona di Alghero e nulla hanno da invidiare ai Porto più celebrati. Con uva Cannonau la Cantina Sociale di Dorgali produce e imbottiglia il Maroneo, vino rosso liquoroso, di colore limpido, rosso carico tendente al mattone, e profumo intenso; dev’essere invecchiato almeno 2 anni in botte.